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Arte & Gdr

Ultimo Aggiornamento: 27/12/2004 17:28
25/12/2004 17:32
 
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Proprio Tyris ha colto un punto fondamentale di quello che è, a mio parere, arte.
Un prodotto artistico nel suo diventare tale va incontro ad un processo che va oltre l'individuo creante ed entra a far parte di un mondo sopra-soggettivo che, con una categoria ormai vecchia ma che tuttavia ha ancora i suoi risvolti, possiamo chimare dello Spirito Oggettivo.
(chiedo scusa a tutti se sparo questi terminoni e mi si creda se dico che non voglio farlo per erudizione o boriosità. Invece mi sembra un concetto molto utile a definire il mondo dell'arte e di qualsiasi produzione dell'uomo. Utile ai fini della nostra discussione e infine utile a capire se il gdr possa o meno esser definito arte in senso stretto)
Questo Mondo che così possiamo chiamare va oltre l'individuo e carica l'opera che in esso, attraverso il processo creativo, è penetrata di una moltepilicità di significati. Ma per avere questo ingresso non è sufficente la creazione ma il fatto che l'opera entri in un patrimonio spirituale comune a tutti gli individui, che la sua usurfruizione l'abbia inserita in un patrimonio culturale che ne rende i suoi significati accessibili non più solo per chi l'ha creata ma per tutti.
Un opera bellissima, una statua perfetta, un film rivoluzionario non potranno mai essere arte se non si rendono "universalizzabili" tanto da non essere più un semplice pezzo di marmo, o una striscia di celluloide ma espressione.



ps: per tyrs: Nn credere, una buona Pentex può costare l'ira di Dio :D :D
25/12/2004 17:58
 
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OT
Io c'è l'ho la Pentax 8)
Ed è la stessa di quelli nel National [SM=x77419]
E costa molto meno di tante supertecnologiche. :D


25/12/2004 18:12
 
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Sul fatto di stabilire se un Gdr sia o meno arte, come ho già detto non mi sento di schierarmi ne per l'una ne per l'altra ipotesi. L'unica cosa che continuo a sostenere è che il Gdr è sicuramente un gioco artistico. Ripropongo ancora una volta l'idea del designer che crea un logo per un marchio. A tutti gli effetti sta lavorando, ma può metterci "qualcosa" in più di suo che fa di un semplice logo una vera opera d'arte. La stessa cosa vale per un giocatore di Gdr che sta sicuramente giocando, si sta svagando, eppure per passione può trascendere i limiti "teorici" del gioco e mettere nel suo gioco quel qualcosa in più che fa della sua partecipazione una vera performance artistica.

Circa l'arte come condivisione "universale" ho ancora delle riserve. Condivisione si ma non necessariamente universale. Se questa condivisione dovesse essere necessariamente universale per parlare di arte, allora dovremmo supporre che la stessa opera generi lo stesso tipo e grado di condivisione in chiunque ... cosa palesemente contraddetta dalla realtà. Per un individuo, almeno, l'opera è assolutamente condivisibile, ovvero per il suo creatore. Per quel singolo individuo l'opera è fruibilissima e densa di massimo significato. Almeno per lui l'opera non è un semplice pezzo di marmo o una semplice tela imbrattata. Riallacciandomi al concetto del punto precedente, un designer può creare un logo senza metterci nulla della sua "arte", ovvero senza condividere "con se stesso" il suo prodotto (cosa che non esclude che il prodotto sia cmq condivisibile con altri) e non fare arte ... produrre un insieme di semplici tratti e forme colorate. Se invece mette del suo nel suo prodotto, anche se questo non verrà mai mostrato a nessuno (nemmeno al suo cliente) avrà creato cmq un'opera d'arte.
In cocnclusione credo che prima di dover avere un significato universale o cmq un significato condivisibile con gli altri, un'opera d'arte deve avere un significato per chi la produce e rimane un'opera d'arte anche se questo significato non viene condiviso, trasmesso o colto da altri.


25/12/2004 18:34
 
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ps: e va beh,nella mia ignoranza ero convinto costasserò di più..però l'anlogioco è sempre e rimarrà il meglio!!!:D


Quando dicevo "universale" l'ho apposta messo tra virgolette per non confonderlo con oggettivo.Sono èperfettamente d'accordo che il giudizio e l'interpretazione di un opera d'arte è soggettivo sopratutto per un immensità di connessioni che nessuno è in grado di padroneggiare totalmente.
Per portare un esempio da parte mia proporrei i celebri girasoli di van gogh, cos'è che na fa un opera d'arte e non una semplice rappresentazione in un vaso con dei fiori?
Secondo il mio modesto parere è l'essere entrato in un insieme di connesisoni extra-individuali (al creatore e all'usurfritore) chde in questo senso possono esser dette universali (e ribadisco non oggettive)

Per tornare al RpG, sicuramente il giocatore nel mettere il suo può creare qualcosa, ma possiamo sinceramente affermare che questo qualcosa che mette può entrae a far parte di quel mondo dell'arte in cui si carica di una totalità di significati?BOh BH
Inoltre punto che mi sono completamente dimenticato di porre, ma decisamente focale per parlare di GdR come arte è quello dell'atemporalità e dell'indipendenza di un opera.
Un opera soppravive al suo creatore e continua a vivere di vita propria dopo esser stata fatta, per una sessione di ruolo, anche la più stupenda che si possa immaginare, può essere così?

A questo punto mi sovviene un dubbio, dobbaimo parlare di arte del master (che nel suo creare storie e dirigerle produce un opera artistica o meno) o arte del giocatore che nel suo interpretare si avvicina all' attore? O di entrambe le cose?
Se di entrambe dovremmo fare un discorso differenziato poichè non mi sembrano le medesima cose, come parliamo di grandi registi e grandi attori separatamente.


25/12/2004 18:42
 
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Re:
Scritto da: Marcus Doupree 25/12/2004 18.34
---------------------------
> Quando dicevo "universale" l'ho apposta messo tra virgolet
> te per non confonderlo con oggettivo.Sono èperfettamente
> d'accordo che il giudizio e l'interpretazione di
> un opera d'arte è soggettivo sopratutto per un
> immensità di connessioni che nessuno è in grado
> di padroneggiare totalmente.

Ok, ora ho capito cosa volevi dire

[CUT]
> Un opera soppravive al suo creatore e continua a
> vivere di vita propria dopo esser stata fatta,
> per una sessione di ruolo, anche la più stupenda
> che si possa immaginare, può essere così?

Vive nel ricordo di ch vi ha assistito. Cosi come vive nel ricordo di chi vi ha assistito il "Va Pensiero" cantato da Mario Del Monaco.

> A questo punto mi sovviene un dubbio, dobbaimo parlar
> e di arte del master (che nel suo creare storie
> e dirigerle produce un opera artistica o meno)
> o arte del giocatore che nel suo interpretare si
> avvicina all' attore? O di entrambe le cose?
> Se di entrambe dovremmo fare un discorso differenziato
> poichè non mi sembrano le medesima cose, come parliamo
> di grandi registi e grandi attori separatamente.

Secondo me si o meglio ... nella misura in cui è sostenibile un paragone tra Gdr e Teatro/cinema le due cose sono naturalmente distinte.



Dwarfolo
"La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci" (Salvor Hardin, sindaco della Prima Fondazione)

[Modificato da Dwarfolo 25/12/2004 18.43]

25/12/2004 18:55
 
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Re: Re:

Scritto da: Dwarfolo 25/12/2004 18.42
Scritto da: Marcus Doupree 25/12/2004 18.34

[CUT]
> Un opera soppravive al suo creatore e continua a
> vivere di vita propria dopo esser stata fatta,
> per una sessione di ruolo, anche la più stupenda
> che si possa immaginare, può essere così?

Vive nel ricordo di ch vi ha assistito. Cosi come vive nel ricordo di chi vi ha assistito il "Va Pensiero" cantato da Mario Del Monaco.


[Modificato da Dwarfolo 25/12/2004 18.43]




Il ricordo è un pò vago. Io posso ricordare con emozione stupenda una ninnananna che mi fu cantata da mia madre quand'ero in fasce e il suo ricordo rimanere per sempre impresso in me. Non per questo sarà artista.
A morire non sono solo gli artisti ma anche le generazioni di spettatori che si susseguono, eppure l'arte rimane, finchè non perdiamo completamente la sua opera e qualsiasi possibile supporto materiale che ne permetta un usurfruizione anche indiretta.. (una foto, una copia, una registrazione satura di fruscii etc)
Trall'altro è e rimane problematico il considerare gli esecutori artisti in senso moderno.
Sono il primo a non avere una risposta sull'argomento ma solo a vederne problematiche.





----------------------------------------
La sconfitta del nostro tempo è l'ineluttibile abituarsi allo scrichiolio annunciante il crollo.

[Modificato da Marcus Doupree 25/12/2004 18.59]

26/12/2004 11:59
 
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Credo che stiamo tutti confondendoci per una semplice questione di termini.
Il GdR, per me, non si può ritenere Arte per i motivi che ho detto; al massimo posso parlare di attività creativa, non di arte. E credo che sia qui il nucleo centrale della discussione.
Un conto è l'arte, un conto è la creatività. Anche la creatività è catarsi, ma probabilmente ad un livello inferiore rispetto all'arte; infatti l'arte implica necessariamente la creatività, mentre la creatività non implica necessariamente l'Arte.

Ed è qui che, secondo me, sbagliano anche gli esteti: infatti tutto può essere arte, in quanto tutto è espressione, secondo loro. Questo concetto è palesemente inaccettabile (infatti se tutto fosse arte, tutti saremmo artisti, quindi non avrebbe nemmeno più senso parlare di Arte), ma se sostituiamo la parola "arte" con "creatività", penso si possa ritenere più accetabile la loro definizione.
Infatti anche nel vestirci vogliamo comunicare agli altri, vogliamo esprimerci, ed usiamo la "fantasia" (latissimu sensu), ma non si può certo dire che sia una forma d'arte. Al massimo di creatività.

Ecco, secondo me il GdR è un gioco non artistico, ma creativo. La creatività raggiunge l'espressione più forte nel lavoro del master, mentre nei giocatori viene contemperata dalla razionalità di "superare gli ostacoli".
Quindi mentre il master è più creativo (ma non perchè sia migliore, semplicemente perchè si è scelto quel ruolo), i giocatori sono meno creativi e più razionali (e ciò non è un limite, ma solo una forte diversità. Infatti se da un lato è semplicissimo porre ostacoli ad hoc [master], non è altrettanto semplice trovare il modo di superarli [giocatori]).

Io penso che sia la definizione più azzeccata, per il momento.


[Modificato da Tyris 26/12/2004 12.01]

26/12/2004 14:44
 
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Bhe ma non hai spostato il problema Tyris. Dire che un Gdr o un mestiere sono creativi ma non artistici è una contraddizione "lessicale". Artistico comprende tutto quello che caratterizza l'arte ma non è arte in se e per se. Dire che un Gdr è creativo e dire che è artistico (nel senso che favorisce atteggiamento artistico ma arte non è) è alla fine la stessa cosa. Cmq sono daccordo sul fatto che che l'essere artistico o se vuoi creativo non fa del Gdr un'arte.


Dwarfolo
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[Modificato da Dwarfolo 26/12/2004 14.45]

27/12/2004 15:25
 
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Infatti ho risolto quello che per me era il problema. Il GdR non è un arte, al massimo è creatività.
Inoltre, artistico è ciò che è riferito all'arte, e se abbiamo detto che il GdR arte non è, come possiamo dire che sia artistico? Cioè se eliminiamo il riferimento all'arte, non possiamo poi mettercelo...

A me non sembra un mero problema lessicale, ma di vera e propria semantica. Forse mi sbaglio...


27/12/2004 17:28
 
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Beato te che hai risolto qualcosa [SM=x77404]
Per me siamo ancora ben lontani da una parola definitiva sull'argomento [SM=x77423]

Cmq che sia artistico o creativo (se più ti piace) il Gdr rimane un gioco "diverso" e difficilmente incasellabile specie nelle categorie dell'arte che come diceva giustamente Marcus sono diverse e nel tempo contraddittorie. Per me c'è ancora molto da sviscerare ... elaborazione in corso [SM=x77414]


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